Sanremo, solo canzonette, che peccato!
Nell’ambito di una manifestazione e show televisivo di quel genere, visto in tutto il mondo, non si celebra proprio per niente le eccellenze italiane. Si promuove a stento un po’ di Liguria con qualche video nemmeno troppo efficace. Ottima invece l’occasione per parlare al mondo della nostra Italia tutta e del suo grande patrimonio storico-artistico, culturale ed enogastronomico.
Purtroppo dimostriamo di non saper raccontarci come Paese, ci raccontiamo ancora solo come città, provincia e comprensori territoriali. Così perdiamo tutti.
Parlando solo di gastronomia e di quello che a me interessa, di enologia, ok per la Liguria, ma dove lasciamo la Valpolicella, le Langhe, Montalcino, la Valtellina, l’Alto Adige e avanti con la Marca Trevigiana candidata a diventare patrimonio UNESCO. L’oltrepò pavese, con i suoi 13.000 ettari di vigneti di collina, culla della spumantistica Metodo Classico dalla seconda metà del 1800. Il Garda. La rivista USA, Kerin O’Keefe, parla in maniera esaltante del territorio attorno al Lago di Garda, invitando i suoi lettori a visitarlo per la qualità dei vini prodotti, per la varietà e la bellezza dei paesaggi e per la ricchezza storica e culturale:”A parte gli olivi e i limoni, che sono inusuali così a Nord, si legge, la regione è tappezzata dai vigneti ed è patria di alcuni classici vini del Bel Paese, i rossi del Bardolino, i rosati con tutte le varie interpretazioni di Chiaretto, i bianchi Lugana e Custoza.
Grande l’Italia da raccontare, Italia dei vini e dei sapori. Dobbiamo crederci e lavorare concretamente.